Lo sapevamo. La pioggia monsonica di questa mancata primavera prima o poi ci avrebbe fatto pagare il conto. Nella nostra chat era ormai un continuo spostamento di data, da oltre un mese provavamo a fare una bella operazione di quelle più importanti, di quelle extra-routine. E finalmente l’occasione sembrava quella giusta. L’inverno maggiolino si scansa e la città di Roma improvvisamente dalle latitudini baltiche si ritrovava ad altezza Tropico del Cancro. Era l’ora giusta.
Al netto dei soliti compagni di squadra in debito di sonno e di quelli vittime delle allergie, l’appuntamento era per sabato 8 giugno alle 6.40 del mattino. Già… se non fosse che durante la notte qualcuno non ci andava a mettere lo zampino.
L’auto del vicepresidente Carrara, si, la “Carra-mobile“, proprio quella, nonostante appartenga ad una era geologica ancora dubbia, veniva vandalizzata. Risultato: un soffiatore, un decespugliatore ed una tanica di benzina asportate. Vetro posteriore della Carra-mobile in frantumi.
Superata la fase iniziale di imprecazioni e di fatwe all’indirizzo anonimo degli autori dell’efferato crimine il VP raggiungeva al centro della piazza i nostri Robertone Evangelista (accompagnato da una nuova scopa verde fiammante), l’avvocato Antonio Giuffrida e l’architetto Romolo Crescenzi.
Primo atto di questa giornata era la liberazione di una panchina dall’occupante notturna, una giovine fanciulla ancora addormentata, i fortunati del sorteggione erano VP e Robertone. Non sono giunte alle cronache le modalità con cui la suddetta giovine addormentata è stata svegliata… e da chi! Lasciamo alla libera fantasia di ciascun lettore questa parte della storia.
La giornata nel suo insieme è stata comunque pesante, il caldo già dalle prime ore era padrone delle energie. I compiti di falciare l’erba, ripulire e svuotare i cestoni ormai stracolmi di rifiuti, ramazzare via cicche e altre sozzerie venivano divisi tra i partecipanti.
Il buon Crescenzi si dedicava intanto con certosina precisione alla sistemazione del nostro abete natalizio (ebbene si, ancora campa!) mentre di colpo appariva il grandissimo Claudio Succhiarelli con le scatole di concime che venivano prontamente utilizzate non soltanto per il nostro fantastico alberello ma anche per delle strepitose piantine di fiori che abbiamo acquistato per poter abbellire questa nostra magnifica piazza ed alle 11, con l’usuale caffettino di gruppo, si chiudevano le operazioni di questa prima giornata di sole a Piazza della Libertà.
E fin qui, il racconto anche in chiave ironica di questa giornata dove l’affetto e l’amicizia insieme all’amore per i colori biancocelesti raduna sempre un piccolissimo gruppo di atleti della SS Lazio Atletica Leggera, purtroppo quasi sempre gli stessi, per portare avanti con fatica il nostro progetto.
Siamo ormai nel cuore del quarto anno e se da una parte le richieste di aiuto economico non hanno quasi mai sortito effetti, tanto da poter tranquillamente affermare che attrezzature e quant’altro sono state sempre comprate autonomamente dai singoli partecipanti, dall’altra anche la carenza di “aiuto operativo” ci sta davvero minando nelle energie, ma mai nello spirito. Ecco, ci piacerebbe finalmente che tutti i nostri atleti, i familiari, ma anche gli amici, anche i semplici tifosi, possano affacciarsi, passare un sabato mattina insieme a noi, darci una piccola mano, fare qualcosa, portarsi un paio di guanti e magari portare una piantina dicendoci “vorrei mettere questa pianta”. Insomma, sarebbe bello se la nostra LAZIALITÀ si evidenziasse anche in queste piccole cose. Portare la famiglia coi bambini a Piazza della Libertà deve diventare un qualcosa di quasi religioso per tutti i laziali. Dare una mano e contribuire anche una volta ogni tanto, passando là davanti, anche solo per aiutarci a tenere un sacco, a spazzare e foglie oppure come detto a piantare un fiore, deve diventare un sentimento di ogni laziale.
Noi continuiamo… Noi, vi aspettiamo.
di Giuseppe Vasapollo